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Il Visconte di Bragelonne

  • IlLibroSulComodino
  • 26 nov 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Con questo volume si concludono le avventure dei nostri intrepidi amici.



Dati tecnici:

Comprata edizione "I Mammut" della Newton Compton

pg. 1276 (un "mattoncino" anche questo)

capitoli 266

tempo di lettura 15 giorni circa (avevo più tempo per leggere)




Ed eccoci qua! Con questo tomino si concludono le avventure dei nostri quattro eroi, dei nostri quattro insolenti bonaccioni, dei nostri quattro moschettieri preferiti.


Non fatevi prendere dal panico se all'inizio questo libro non riuscirà a coinvolgervi, tenete duro ed andate avanti, non ve ne pentirete!


Prima di prendere in mano questo volume, se avete appena finito di leggere i due capitoli precedenti, prendetevi qualche periodo di pausa, leggete altro nel frattempo, staccatevi da queste vicende per un po'.

Perchè?

Perchè dopo i due libri precedenti questo è più prolisso, meno calzante.

Non è una delusione, non fraitendetemi, non rientra nella mia top 10, ma è comunque un libro che consiglio e che leggerei molte altre volte. Ma, dato che sono passati ulteriori anni da Vent'Anni Dopo, i Nostri sono diventati signori di una certa età, che agognano al riposo della loro vita avventurosa. Quindi non vi aspettate di trovare un Porthos come ne I Tre Moschettieri, non ha perso di carattere ma il fisico sì, od un D'Artagnan come nel primo volume, come le persone nel mondo reale anche loro invecchiano.

 

Allora la situazione che troviamo nel libro è questa:

Mazarino sta morendo e Luigi XIV è al trono;

I nostri si sono molto allontanati, sia fisicamente ma anche negli interessi e nelle scelte politiche: Porthos è castellano, Aramis è vicario dei gesuiti, Athos è conte e D'Artagnan è capo della guardia reale.

Solo D'Artagnan è legato al re ed alla corona, Athos ed Aramis sono dalla parte di Fouquet (intendente alle finanze e nemico di Colbert, braccio destro del cardinale) di cui Porthos ne è il suo consulente strategico per la difesa dei suoi beni e possedimenti.


Athos e D'Artagnan si riavvicinano poichè si trovano tutti e due coinvolti nella stessa missione, restaurare sul trono inglese Carlo II Stuart, ciascuno indipendentemente dall'altro. L'intento sarà raggiunto da D'Artagnan invece che da Athos e da qui verrà incaricato di molte altre missioni delicate che lo porranno spesso in contrasto coi suoi vecchi amici.


Nel frattempo, come un degno romanzo storico, si sviluppano vicende importanti per la Francia e per l'Europa: l'ascesa di Colbert , le avventure galanti a corte ed i molteplici amori di Luigi XIV.

Dumas ha approfittato di un amore storicamente reale del Re con la madamoiselle de La Vallière, ed ha fatto sì che questa sia stata l'innamorata di un certo Raul visconte di Bragelonne. Ma, per chi si fosse perso qualche passaggio, Raul è il figlio di Athos.

Non vi ricorda niente?

Mancano solo Di Caprio, Gèrard Depardieu e Jeremy Irons e poi il quadro è completo!

Perchè, per chi non lo sa, in questo libro oltre che alle ultime gesta dei moschettieri, vi si trova anche la notissima vicenda de La Maschera di Ferro, che si svolge in numerosi capitoli e con dettagli diversi dal film (naturalmente).


Non vi dico come andrà a finire, ma vi assicuro che il libro tocca temi ed emozioni che una lacrimuccia ve la faranno scendere (o come me, piangere come una vite tagliata).


Insomma, il meno divertente dei tre libri, ma quello forse più carico di emozioni.


Consigliato: Sì, come tutti i Dumas.




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