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Andersen, tutte le fiabe.

  • IlLibroSulComodino
  • 7 gen 2019
  • Tempo di lettura: 4 min

Il mio peregrinare Disneyano mi ha portato in Danimarca, a contemplare la statua della Sirenetta.


Informazioni tecniche:

Comprata edizione I Mammut della Newton Compton

pg. 787

Fiabe: 156

Tempo di lettura: dieci giorni circa



Se vi chiedessi: "che fiabe famose ha scritto Andersen?", un buon numero di voi mi guarderebbe come se vi avessi fatto una supercazzola, un'alta parte di direbbe la Sirenetta e pochissimi mi direbbero anche Il Brutto Anatroccolo.


Ok, Andersen, per chi non lo sapesse, ha scritto molte fiabe che noi conosciamo bene:

La Sirenetta

Il Brutto Anatroccolo

L'Acciarino Magico

La Principessa sul Pisello (non è un film porno come molti pensano)

Pollicina

Il Vestito Nuovo dell'Imperatore

L'Intrepido Soldatino di Stagno

La Piccola Fiammiferaia.

E' stato praticamente l'autore della fiaba classica.


Questi racconti mi hanno riportato indietro nel tempo, quando a casa di mia nonna mi rinchiudevo in mansarda e leggevo i libri di quando lei era piccola, mi hanno fatto tornare ai tempi che furono già dalle prime parole.

E noi dobbiamo ringraziarlo per questo, indipendentemente da La Sirenetta, Andersen ha scritto molte fiabe dove abbiamo imparato tanto! Vogliamo parlare del Brutto Anatroccolo? Che vedeva la sua immagine riflessa nell'acqua e si vedeva bruttissimo in confronto ai meravigliosi cigni, non sapendo di essere egli stesso un cucciolo di cigno che doveva solo avere pazienza di crescere...

Oppure dell'enorme vanità dell'Imperatore che pur di essere all'ultima moda si fece raggirare tanto da andare nudo per le vie della città, fino a che un bambino non lo sbeffeggiò?

Ognuna di queste fiabe ha una morale, parlano a grandi e piccini.


 

Ma ora parliamo della fiaba per la quale ho principalmente comprato il libro: La Sirenetta.


Per prima cosa non viene mai specificato il nome di Ariel, viene sempre chiamata Principessina o Sirenetta. Poi (io la chiamo Ariel, per me si è sempre chiamata così) Ariel ha una nonna che le racconta del mondo degli umani, cosa che nel film non c'è, anzi, fa tutto da sola e la sua passione la condivide solo col suo migliore amico pesciolino.

La differenza più grande è che la storia inizia fin da quando Ariel e le sue sorelle sono piccole, ma la storia ci conferma il salvataggio del Principe (dagli occhi neri) ed il naufragio dovuto da una tempesta il giorno del compleanno (sia del principe che della sirenetta); e che il Re del mare non impediva alle sue figlie di salire in superficie, anzi, al compimento del quindicesimo anno la festeggiata poteva risalire gli abissi oceanici per affacciarsi dal pelo dell'acqua e vedere il mondo degli uomini.

Dopo il salvataggio la sirenetta era diventata più malinconica che mai, e le sue sorelle le chiesero che avesse ma senza una risposta. Un giorno si confidò con una di queste e dopo poco lo vennero a sapere le altre, informandosi su dove vivesse il bel principe la presero per mano e la portarono a vedere il suo castello dal mare. Quindi c'è la volontà della famiglia reale di voler sollevare lo spirito alla sorellina triste ed affranta.

La strega del mare c'è, è presente pure nella favola originale ed il fine per cui viene interpellata è lo stesso riproposto da Walt nel suo lungometraggio, ma c'è da aggiungere qualche dettaglio in più: in primis la sirenetta non ha solo come fine l'amore del suo principe, ma anche la conquista di un'anima immortale come gli umani (le creature del mare vivono trecento anni, ma una volta che muoiono vengono trasformati in schiuma e quindi non hanno una fisso dimora dove riposerà il loro corpo, questo è riservato unicamente agli umani); i patti sono che lei deve far innamorare perdutamente di se il principe, tanto da fargli dimenticare il padre e la madre e sposarla altrimenti il suo cuore si spezzerà e diventerà spuma marina, ma ogni volta che camminerà e si muoverà le sue gambe le provocheranno un dolore talmente forte da farle sembrare di camminare su dei coltelli; inoltre il pagamento della sua voce prevede che la sirenetta si faccia tagliare la lingua dalla strega del mare.

La storia qui si avvicina molto al cartone Disney, ma invece dell'intervento dell'antagonista a portarle via il suo amore, il principe si innamora della sua vera promessa sposa, scambiatola per la vera salvatrice dal suo naufragio, e sceglie lei invece della nostra sirenettina. Spezzandole così il cuore.


Sicuramente la storia è talmente triste che Walt Disney ha voluto modificarla per renderla più adatta ad un pubblico televisivo. Ma io ritengo che anche l'originale sia così profondo e commuovente tanto da lasciarmi un segno nel cuore. L'idea anche della statua fatta in suo onore a Copenaghen ha un che di malinconico che ti inumidisce gli occhi quando la vedi se conosci la vera storia della sirenetta: l'attesa che il suo principe la ami a sua volta per liberarla dalla maledizione. Un'attesa che deve ancora terminare, un'attesa infinita, tanto che l'ha resa di pietra.

Una fiaba che non ha un lieto fine, contraria a tutte le definizioni classiche delle favole.


Io questo libro lo consiglio, indipendentemente da questa fiaba. Suggerisco di avercelo nella propria libreria, così da poterlo leggere ai bambini prima di andare a letto, o solamente per ampliare le proprie conoscenze del mondo di più di due secoli fa e lontano da noi circa 3000 km.

Magari i libri di fiabe non sono da considerarsi da adulti, ma leggetelo anche soltanto prima di farlo leggere ai vostri bambini, o leggetelo insieme. Vi lascerà un vena di malinconia nel cuore, di nostalgia.

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